domenica 29 novembre 2009

Il Circolo Pickwick: Contese filosofiche tra gentiluomini




O della differenza tra "Classe" e "Acqua"

L'altro giorno qualcuno mi ha messo a parte del suo disappunto nell'apprendere che avevo "barattato" la CRS N8 per la Bowery.

Tale malcontento mi si diceva era giustificato dal fatto che la CRS è esteticamente molto più accattivante della Bowery: Un biciclettone dalla livrea nera e lucida con una lussuosa sella vintage in cuoio e un nastro dello stesso materiale e colore. Il non plus ultra, da completare indossando una giacca di tweed con le toppe di velluto sui gomiti, un berretto Stetson e un paio di pantaloni alla zuava. Da vero gentiluomo!

Fatto sta che io non sono un gentiluomo e che ad una giacca in tweed spesso prediligo tutt'altro tipo di abbigliamento.

Scherzi a parte io ad una bicicletta chiedo di essere scattante, reattiva, leggera, maneggevole tutte cose che mi pare di capire sono in antitesi con un' estetica "vittoriana" fatta di cromature, cuoio, metallo lucido e ottone; tutte cose che ad ogni modo facevano della CRS una bicicletta inadatta ai miei gusti e al mio modo di pedalare e che di converso mi rendono gradita la Bowery che assurge dunque ufficialmente al ruolo di "muletto" invernale al posto della CRS.


dixit. ;-)

sabato 28 novembre 2009

Area Bici Jam Session





Stasera evento straordinario presso Area Bici.

Una splendida performance live di due grandi artisti che ci hanno portati a passeggio nei territori del jazz, del blues e del folk con una serie di improvvisazioni musicali di alto livello.

Tutto questo e tanto altro é Area Bici; simpatia, buona musica, aperitivi e (grandi) biciclette.

giovedì 26 novembre 2009

Cinelli Mystic Rats VS Giant Bowery


Differenze tra le due sopracitate?

Principalmente (e smentendo l'entusiastico post precedente - ricordare di controllare sempre le fonti prima di dare per certe le informazioni - NDR), che di Cinelli Mystic Rats non se ne troveranno più in giro fino almeno a Gennaio prossimo. Magazzini vuoti e scorte insufficienti giacché (ipotesi mia) la fabbrica di Caleppio di Settala non riceve abbastanza ordinativi da poter inondare i negozi della città con i suoi prodotti, almeno per quanto attiene ai cicli in configurazione pista/ruota fissa.

Della Bowery invece ho un esemplare io o meglio: Ce l'avevo fino a stasera quando ho annunciato ad un cliente che la Cinelli che mi aveva chiesto non gliel'avrei per l'appunto potuta procurare prima di Gennaio .

In ultima analisi ha preferito non aspettare e optare per la Giant che certo non ha la forcella in carbonio e i tubi columbus ma, é comunque composta di ottimo alluminio 7500 e di un forca dritta in lega al cromo molibdeno. Leggerezza e rigidità in un pacchetto snello e reattivo che nulla ha da invidiare a Cinelli, (men che meno a) Specialized o altri, purché sia chiaro che abbiamo a che fare con biciclette che vanno trattate per quello che sono: Ferri leggeri e veloci da prendere, adoperare e "buttare" dove capita fino alla prossima pedalata.

Ma in fondo non é forse questa la filosofia che sottende al concetto di "bici urbana"?

mercoledì 25 novembre 2009

Cinelli Mystic Rats Ed. 2010, primi arrivi settimana prossima.



- Livrea bianca Bootleg versione 2010
- Livrea nera Bootleg versione 2009

La nuova versione costa qualcosa di meno della precedente (715 neuri contro 750), monta componenti un po' migliori (guarnitura e pipa sterzo) ma dove conta (telaio, mozzi, ruote, movimento centrale) siamo di fronte alla medesima bici.

Già in consegna le prime Bootleg 2010 che con un filo di sconto vengono via a meno di 700 neuri.

Ciò detto la Bootleg 2009 ora si trova a 650 neuri (o meno) senza sconto. Potrebbe valere la pena di prenderne una per poi cambiare i componenti non graditi. Lira più lira meno ci si aspetti un cartellino identico a quello della Bootleg 2010, e un mezzo tutto sommato globalmente migliore.

Anche questo é cost containment...

domenica 22 novembre 2009

Prima uscita con la S.C. Twiga!

Era una settimana che aspettavo questo momento; da quando cioè quelli della squadra corse di Area Bici mi hanno minac sono riusciti a convincermi a buttare via i giocatt comprare una bicicletta da corsa e smettere di fare il cret uscire con loro.

Ora che questo mostro é entrato a far parte della mia "scuderia" nuovi orizzonti si rivelano ai miei offuscati sensi. Non più "giretti" in città, un po' di sterrato e/o al massimo qualche chilometro di asfalto ma bensì le strade extraurbane, le trasferte in provincia, i passi di montagna, l'Himalaya!!!

No vabbé però la bici da corsa é tutt'altra cosa rispetto alla fissa banalmente perché ti offre la possibilità di smettere di preoccuparti per i chilometri da percorrere e per gli sviluppi e i dislivelli lungo il percorso.

Ovviamente per poter rimanere in sella il più a lungo possibile (e quindi sfruttare la bdc), bisogna in primis avere fiato, cuore, gambe e poi un minimo di attrezzatura, soprattutto contro il freddo e le intemperie che in questo periodo dell'anno sono sempre in aguato.

Dunque eccomi "bardato" con nell'ordine:

-Maglietta "della salute" in materiale traspirante
- Microfelpa traspirante e antivento
- Giacchetta anch'essa traspirante, antivento, antifreddo, impermeabile
-Bracalon pantalone da ciclista in windstopper, impermeabile, traspirante
- Scarpine da bicicletta con sotto la tacchetta per i pedali.
- Ovviamente casco, guanti e all'occorrenza fascia paraorecchie e fascia da mettere intorno al collo per quando gli spifferi sono più cattivi.

Ordunque stamane ore 8.30 sveglia, estirpazione dal letto, sguardo torbido fuori dalla finestra: Nebbia... ma devo proprio uscire?
Risposta: Si! Ieri sono rimastro d'accordo con il Dinamico Duo ore 9.25 davanti al cancello.
Ok...
Bagno,doccia,faccia,denti.
Procedo alla vestizione, i figli mi guardano fare con mal(issimo)celata ilarità. La moglie fa finta di niente come con gli stupidi e i matti.
Mi guardo allo specchio e mi viene da pensare che questo abbigliamento così tecnico e minimale deve essere terribilmente efficace perché non si può riuscire a sembrare in un colpo solo così ridicoli e brutti senza un motivo più che valido....
Esco con la fissa che tanto poi depositerò nel box di Mauro per prendere il "mostro". Confesso che non vedo l'ora di salirci sopra per sentire che cosa sa fare davvero. Finora l'ho usata tre o quattro volte solo per le regolazioni del caso ma lei e io non ci siamo ancora davvero "presi le misure".
Esco con la fissa dunque e incontro un po' di goccette. Sarà la nebbia mi dico.
Ore 9.30 sono davanti al cancello. Mi aspetto di vedere i nuovi guerrieri dell'asfalto in assetto da combattimento e invece...

Emerge da sotto un porticato l'Alessandro con quella sua ironica somiglianza a Duke Ellington però bianco, vestito casual, jeans, scarpe da pioggia, giubbottino blu e l'immancabile sigaretta.
Subito dopo ecco comparire l'altra metà del Dinamico Duo: Il Mauro, anch'egli in perfetta tenuta da bar con pantalone Adidas e giacchino marca "Vespa".

Io che son vestito da supereroe gay li guardo entrambi e loro cogliendo la muta domanda mi rispondono tranquilli che stanno andando a prendere il caffé.

Non fraintendetemi non sono loro ad avere torto. Basta guardare il cielo per capire ma io sono un neofita e non possiedo l'occhio del "routard" fatto e finito che scruta una nuvola e ti dice che tempo farà di lì ad una settimana...

Infatti l'Alessandro con il suo solito sorriso a metà tra l'affabile e la presa per il c**o mi fa che "non si va a correre con un tempo così", il Mauro dal canto suo che é più paterno con i nuovi arrivati mi consola spiegando che se gli avessi dato il mio numero mi avrebbe avvertito per tempo.

Loro dicevo son tranquilli. Tanto se non é oggi é domani che si macineranno i loro duecento chilometri a trenta di media "per scaricare". Io che invece sono nel limbo tra esaltazione e strizza da giorni non posso tornare a casa ora. Mi par già di vedere mia moglie che con tono indecifrabile mi chiede "Già qui?".

Prendo possesso del "mostro" e vado. "Si non preoccupatevi capisco". "Si esco da solo, no nessun problema". "Si lo vedo che piove ma sono abituato a pedalare quando piove".

Mi allontano mentre due sguardi perplessi mi studiano e due teste vengono scuotute mestamente.

Mentre mi avvio verso il ponte della Conca Fallata penso a quanto la mia vita sia cambiata da quel giorno di fine Primavera in cui portando a far riparare la ruota della bici di mio figlio ho conosciuto il Maestro...poi mi viene in mente che io sono qui sotto il diluvio incipiente a pedalare e lui invece probabilmente é ancora sotto il piumone a ronfare il por il...beato lui.

Quando arrivo sulla ciclabile del Naviglio non piove ancora ma le goccette a mezz'aria di poco prima cominciano già a cadere in modo eloquente. Comunque io non mi do per vinto. Fin qui ci sono arrivato e ci rimango.

Provo a spingere e a "scendere" qualche pignone tanto per vedere cosa succede. La bici reagisce e il telaio mi asseconda volenteroso ma non fa ancora quello che voglio io:
- Ci sono un paio di rapporti che entrano a fatica e ogni volta che mi aspetto di poter spingere e invece il deragliatore non fa il suo lavoro io preso alla sprovvista giro il piede destro in qualche modo e mi si sgancia la scarpa dal pedale.
- I freni hanno ancora la corsa troppo lunga. Io non uso l'anteriore quindi quando accarezzo la leva la ruota posteriore deve inchiodare ed iniziare a farmi sentire il rumore del teflon e della gomma sull'asfalto. Subito.

Non so usare i rapporti. O metto giù la moltiplica sbagliata dietro o non uso abbastanza l'anteriore non lo so. Sta di fatto che a 36 mi rendo conto di stare facendo una fatica bestiale ma che non é un problema di gambe; e comunque ora sta piovendo seriamente tant'é che ho gli occhiali completamente bagnati e appannati e non ci vedo più una mazza.

Intanto il computer mi informa che il traguardo "psicologico" dei 40 all'ora é ancora lontano e che in compenso il mio ritmo cardiaco si avvicina ad un numero a quattro cifre... meglio rientrare.

Quando torno al cancello incontro il Dinamico Duo che ha appena lasciato il bar. Colgo nel duplice sguardo ironia e sollievo che hanno il sapore del "menomalecheseitornatotuttointero(pirla)". Decido che sono contento e asciugo velocemente il "mostro" che per questa settimana viene appesa al chiodo.

Recupero la fissa, saluto e torno a casa. Sono le undici del mattino e mi sento come un muratore della Val Trompia ed é passata solo poco più di un ora da quando sono uscito....

mercoledì 18 novembre 2009

Giant racing machine. Bellissima ma che fissa sarebbe?!



Continua dal post precedente il tentativo di spostare il focus dei discorsi fatti finora dall'argomento del recupero di mezzi "vintage" per farne bici fisse, single speed ecc. a quello delle macchine veloci.

Ovviamente tutt'altro tipo di bestie, altri componenti, materiali diversi.

Datosi però che sono uno di quelli che pensano che un oggetto non modificato è un oggetto senza personalità ecco che ieri sera mentre dedicavo la mia attenzione ad un paio di questi meravigliosi "proiettili con le ruote" (bella metafora fatta da uno dei numerosi clienti/amici di Area Bici), mi sono messo a pensare che per carità é tanto bella così ma che questa Giant Alliance TCR A0 in versione fissa farebbe un botto da paura.

Telaio in composito e alluminio leggerissimo e nervoso reso ulteriormente rigido e reattivo dalla forcella dritta e da geometrie compatte e raccolte.
Togliamogli il pacco pignoni, il deragliatore, i freni e rimpiazziamo il manubrio da corsa larghissimo e ingombrante con una curva in alluminio di Njs, Nitto o Cinelli... un capolavoro! Secondo me addirittura migliore di molte bici da pista attualmente in circolazione a parità di materiali, componenti e quant'altro.

Unico problema quello del prezzo: Pagare duemila euro per una bici da corsa per poi "buttarne" via i componenti trasformandola in una "utility vehicle" che, per sua stessa natura si usa per la strada, in mezzo al traffico, si parcheggia dove capita e si maneggia senza tanti complimenti beh... però si può sognare no?

martedì 17 novembre 2009

And now on for some serious bicycling!!

Non credo che ci sia niente di più bello di una bici ridotta all'osso, una struttura depurata da qualsiasi orpello inutile e in cui tutto punta alla performance (pedalare ovvero andare dal punto A al punto B), con poca o nessuna manutenzione.

Ciò detto "ogni scarrafone é bello a mamma sua" e quindi conosco persone che hanno occhi solo per il proprio "cancello su ruote" per quanto brutto o vecchio possa essere.

Però poi ci si trova davanti a certe cose e si capisce che esistono diversi tipi di biciclette per diversi usi e che quando la funzione plasma la forma allora si ottengono risultati spettacolari (scritte e scrittine colorate a parte...).


White fixies, the new black!

L'aspetto di questa bellissima bicicletta vi risulta famigliare? Anche il Maestro invecchia e l'arteriosclerosi galoppa....

sabato 7 novembre 2009

I TAGLIANI


http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/cronaca/ciclisti-in-citta/ciclisti-in-citta/ciclisti-in-citta.html

Molti uomini sono destinati a ragionar male, altri a non ragionare affatto ed altri ancora a perseguitare coloro che ragionano (Voltaire)

giovedì 5 novembre 2009

Un'altra conversione





Ecco qui la novità...

Base di partenza una Giant CRS N8 con cambio interno, telaio "sloping" in alu 7500 e quant'altro. Il classico "biciclettone" ibrido che va molto bene in città strizzando l'occhio alla pedalata rilassata e lenta tipica dei cicli da passeggio, pur cavandosela anche sullo sterrato sempreché non troppo impegnativo,

Una roba noiosissima insomma!!

Allora abbiamo cercato di infondergli un po' di vita cambiandone completamente l'assetto con una curva Cinelli in alluminio e una Grand Compe snella e nervosa.

Per renderla più veloce e reattiva si é deciso di fare a meno del (pesantissimo!) cambio interno sostituendolo con il classico pignone da 18. All'avanti la Giant CRS monta un gruppo Truvativ con guarnitura da 46 e pedaliera in alluminio che non ha avuto bisogno di modifiche.

Il freno anteriore é stato smontato dato che il proprietario del ciclo non lo usa, con il risultato di alleggerire ancora il telaio sia da un punto di vista estetico che strutturale. La leva superstite era molto larga ed é stata quindi rimpiazzata con una piccola Promax molto discreta.

Dulcis in fundo le ruote: Due "slick" sono state preferite ai copertoni originali leggermente tassellati.

I cerchi costituiscono un capitolo a sé.
Il proprietario della bici avrebbe voluto delle Spengle a quattro razze in carbonio ma dato il costo proibitivo dell'articolo ha preferito evitare... ciononostante l'idea di qualcosa di originale e alternativo gli era rimasta e quindi abbiamo deciso di assecondarlo proponendogli delle Grimeca in alluminio dall'aspetto estremamente aggressivo e dalle più che discrete doti tecniche (ad una frazione del prezzo...).

Risultato? Decidete voi. A noi piace molto e il proprietario del mezzo ne é semplicemente entusiasta.

In ultima analisi abbiamo in accordo con il proprietario optato per una sella Brooks Flyer montata su molle che si armonizza maggiormente con i tubi oversize del telaio in alluminio rispetto alla super-minimale Grand Compe.
La continuità cromatica verrà garantita accoppiando la sella con un nastro-manubrio dello stesso colore.
Seguiranno foto delle modifiche prossime venture.