mercoledì 28 aprile 2010

E' primavera!!



Per chi come il sottoscritto pedala tutto l'anno l'inverno é a volte piuttosto duro.
Quest' anno ad esempio certe mattine uscire di casa con la bici a -3 era poco divertente ma la passione e la voglia di muoversi sono sempre state più forti.

Ma la Primavera se Dio vuole é anche peggio:
Ora che cominciano i primi caldi arrivano anche i "pedalatori part time". Gente che a malapena riesce a stare in sella e che pedala come (presumibilmente) guida: Sempre avanti come i pupazzetti a molla con gli occhi a mezz'asta e lo sguardo spento.

Solo di oggi:

1) Ciovane non più ciovane come il sottoscritto ma dopo l'elettroshock, con scassone stile neuromercato, pedalata a gambe larghe e piedi in fuori che ha tirato dritto a due all'ora malgrado il rosso; io che passavo con il verde ho dovuto fare l'acrobazia per evitarlo. L'idiota é andato via per la sua strada come se nulla fosse successo malgrado subito dopo essere stato evitato da me sia stato scansato per un pelo anche da una macchina.

2) Genio del male che é saltato giù dal marciapiede passando in mezzo a due macchine parcheggiate senza guardare né da un lato né dall'altro e poi ha svoltato improvvisamente a sinistra in un senso unico. Io sono sopraggiunto subito dopo che é saltato in mezzo alla strada e l'ho superato quando ha girato perché andavo dritto; non ho quindi visto la macchina che usciva dal senso unico ma ho sentito la frenata...

3) Al semaforo mi sono trovato dietro ad un cogl signore che al verde ha deciso di rimanere dov'era per rispondere al cellulare che nel frattempo aveva attaccato a squillare, malgrado ci trovassimo entrambi subito a ridosso della riga di mezzeria e quindi nel centro esatto della carreggiata (...), con conseguente coro di strombazzate da parte delle macchine dietro di noi. Io mi sono disimpegnato subito, il cogl signore é rimasto lì immobile in mezzo alla strada con il cellulare all'orecchio e intanto parlava e con il braccio faceva il gesto di mandare a quel paese le macchine che gli sfrecciavano intorno a clacson spiegati....

E' questa é solo la giornata odierna!

Ultimamente sto leggendo in giro parecchi post da parte di ciclisti arrabbiati che se la prendono con gli automobilisti, i pedoni, i vigili ecc. ecc.
Io sono costretto ad essere più democratico e a ribadire un concetto che non é una mia opinione ma, ahinoi! una verità che diventa ogni giorno più inconfutabile: L'italiano "medio" si sta rincoglionendo a livelli mai visti.

Ci stiamo abrutendo talmente tanto da non riuscire a dare più retta nemmeno all'istinto primordiale che é quello di autoconservazione o sopravvivenza che dir si voglia: Un demente riesce a rimanere fermo in groppa ad una bicicletta in mezzo alla strada parlando al telefono senza rendersi minimamente conto di stare rischiando di venir falciato da una macchina da un momento all'altro ... siamo a questo punto! Se non c'è nemmeno più l'istinto che in un animale funge da intelligenza a uno che cosa gli rimane? Il cellulare? L'aiuto da casa? L'odièns?

giovedì 22 aprile 2010

Silvia lo sai... lo sai che Tiziano si buca ancora?



Twiga Team all'armi!

Questa sera si è presentata in negozio Silvia, affascinante ciclista che vuole uscire a pedalare ma com'è giusto non le va di farlo da sola.
Posto che pare sia capace di percorrere enormi distanze a velocità da paura (Milano-Abiategrasso-Milano in due ore con una "olandesina" da passeggio conciatissima!!!), chiunque si cimenti ad accompagnare la nostra graziosa signora sappia che rischia di ritrovarsi a mangiare parecchia polvere! La ragazza non scherza nemmeno un po' ed il suo "ferro" é una grintosissima mtb Giant.

Insomma buona pedalata e benvenuta Silvia!


domenica 18 aprile 2010

Cinelli Mash



Prima era il Vigorelli. Poi fu il Mash (ci provarono anche con il Gazzetta ma la sensazione é che non ripeteranno il successo...).

Io li osservo entrambi da quando sono usciti ma non riesco a capire: Qual'é il fascino nascosto dietro a queste due biciclette? Non sono meglio di tanti altri telai e rispetto a certe produzioni artigianali non c'è paragone mentre i prezzi sono comunque più o meno allineati (il Mash solo telaio viene via a 750 neuri, mica noccioline!!)

Quindi che cos'é che ha portato questi mezzi a varcare la soglia della categoria "buon prodotto" per entrare nel mito?

A me personalmente il Mash non dispiace ma montarlo con i componenti che dico io significherebbe portare la soglia del "prodotto finito" ad oltre duemila euro... ragazzi stiamo parlando di una fissa in alluminio di produzione industriale in serie eccheccazz perdiana!!

Basta guardare la "cura" con la quale sono state fatte e rifinite le saldature dei tubi... ho visto roba arrivata dalla Cina da Taiwan che era meno grezza!

Allora succede che o uno si svena per il telaio e poi può contare su una serie di componenti usati/di recupero (come sembra essere il caso per il ciclo in foto), oppure finisce per doverci picchiare dentro roba in stile "Lasco" per risparmiare vanificando la maggiore spesa necessaria ad acquistare il Cinellone...

E tutto questo perché la livrea del mostriciattolo l'ha inventata un ammericano famoso? Mavaccag a mio modestissimo parere il Cinellone non vale i soldi che ti estirpano per averlo; con una somma inferiore si trovano telai progettati in Italia ed assemblati a mano da telaisti italiani in quantità limitate e spesso anche numerate (Riding In Circle, Dodici, Carlà, [AB] anyone?).

Chiunque abbia provato a poggiare le chiap fare un giro su una bicicletta di questo tipo ha compreso la differenza...



BECCATO!!!!!!



Siamo nel Novembre del 1940 da qualche parte in un paesino del Canada. Tutta la folla sorridente che vedete si é radunata perché sta per essere riaperto un ponte danneggiato da una piena.
L'entusiasmo é palpabile; probabilmente quel ponticello rappresenta per gli abitanti del paesello l'unica via di contatto con il resto del mondo o forse, senza quel ponte sono costretti ad una lunga e faticosa deviazione attraverso la foresta e i passi di montagna.

Comunque sia sta di fatto che sono tutti lì dal medico condotto, al sindaco, alla cameriera del bar/tavola calda, al proprietario/editore/unico cronista del giornalino locale e d'intorno si vedono solo belle facce allegre... in fondo é il primo giorno di Primavera, stanno riaprendo il ponte, è Domenica e tutti sono dunque vestiti a festa cosa si può volere di più?

Ma però.... c'é qualcosa che stona in questa foto... qualcosa che non si coglie di primo acchito, che si intuisce più che vederlo mentre lo sguardo é rivolto altrove e che sfugge non appena ci si concentra nuovamente sullo scatto.

Facendo molta, molta attenzione ai più piccoli particolari ed esplorando ben bene tutta la fotografia si finisce per scovarlo:
L'espressione indifferente, quasi accigliata, gli occhiali da sole dalla foggia avveniristica (occhiali da saldatore?), i capelli scompigliati e il taglio bizzaro, nessun cappello, niente giacca né cravatta ma bensì una maglietta con disegno stampato sotto il cardigan slacciato, un guanto solo alla mano sinistra che regge quella che sembra essere una fotocamera compatta...

Osservate il contrasto stridente con le espressioni, i vestiti, le acconciature, i colori delle persone che lo circondano. Impressionante no?

Si può dare una sola spiegazione a questo scatto: L'ignaro fotografo ha appena ritratto un viaggiatore del tempo perso in mezzo ad una piccola folla del 1940. Perché lì, perché in quell'epoca e quel giorno sono domande alle quali non esiste risposta ma al di là delle mere speculazioni ciò che l'occhio vede è inconfutabile!

Se attualmente sei nella nostra epoca e leggi (come milioni e milionimiliardi di altri internauti) questo blog sappi che sei stato beccatoti abbiamo individuato e che ora sappiamo della tua esistenza. Non facciamo drammi e ragioniamo da persone civili e razionali!
Non divulgheremo i tuoi incredibili segreti, abbiamo solamente bisogno di un paio di favori quindi, con la formula, i tempi e i modi che riterrai più opportuni ti preghiamo di contattarci (in forma del tutto anonima beninteso), che avremmo un paio di commissioni da affidarti.
Niente di trascendentale! Giusto un paio di scommesse da piazzare al superenalotto e qualche investimentino in borsa. ti forniremo tutti i dati e le istruzioni e poi ovviamente si fa a mezzi eh!

Grazie mille che ti fai vivo al più presto così non siamo costretti a mandare questa foto in giro per il mondo fino a che la tua fidanzata ti riconosce!



La fonte (in inglese) su: http://forgetomori.com/2010/fortean/time-traveler-caught-in-museum-photo/

p.s.: Leggete l'articolo dopo il link. Non si tratta di una photoshoppata!!

domenica 11 aprile 2010

Diario di viaggio di un ciclista urbano in Terra d'Albione



Sono appena tornato da Londra. Mi ci sono recato durante il periodo di Pasqua perché era veramente tanto che volevo rimetterci i piedi e non trovavo mai né il tempo né l'occasione.

Finalmente il 2 Aprile scorso ho preso l'aeroplanino e sono partito.

Tralascio tutta una serie di discorsi che mi verrebbe da fare su cultura, intelligenza, civiltà ma che in questo blog non trovano posto per ovvii motivi.

Intendo però soffermarmi su un punto che in questo blog d'ispirazione ciclistica ha un suo senso ma che al tempo stesso si ricollega con i discorsi di cui sopra:

Quante biciclette ci sono a Londra...

Eppure Londra é una città caotica come e forse più di altre grandi capitali europee.
Eppure Londra é molto più grande di Milano.
Eppure Londra ha un centro nevralgico di uffici che Milano non ha.
Eppure Londra non ha l'ecopass e nemmeno il centro storico non percorribile in macchina.

Quanti ciclisti ci sono a Londra....

Grandi e piccoli. Uomini d'affari e operai. Studenti e insegnanti. Donne e uomini. Giovani e vecchi. Tutti sulle loro biciclette più o meno veloci, belle, brutte, accattivanti, aggressive, patinate, eleganti, femminili, nuove o vecchie.
Tutti in giro a pedalare ma mica sui marciapiedi per paura delle macchine come a Milano... No!
A Londra le bici sui marciapiedi non le vedi. Sono in mezzo al traffico, tra i camion, i taxi e le auto o sulle corsie a loro dedicate (perché a Londra ci sono... non come a Milano dove la troMoratti continua a dire che faranno "trecentomila" chilometri "in più" di piste ciclabili come se le ciclabili ci fossero già...).

Quanti "bike messengers" ci sono a Londra...

A Londra le bici sono parte attiva del tessuto urbano che lavora.
A Londra le bici vanno dappertutto e il traffico si adegua ad esse; macchine e moto e biciclette convivono insieme e tutti motociclisti, automobilisti e ciclisti sono consci dei loro diritti-doveri e fanno attenzione gli uni agli altri evitando di intralciarsi o danneggiarsi.

Già ma a Londra convivono anche maree di razze, culture, etnie, lingue, religioni diverse senza intralciarsi, infastidirsi, danneggiarsi. Tutti consci gli uni della presenza degli altri e tutti attenti a non intralciarsi o danneggiarsi.
Tutto questo avviene a un ora e mezza di volo da Milano ma in quest'ora e mezza c'é la stessa differenza che si percepisce tra un paese del terzo mondo e un paese civilizzato.

Il mio viaggio a Londra é stato bellissimo ma mi é davvero mancata tanto una cosa: Avrei tanto desiderato avere il privilegio di pedalare su quelle strade e in mezzo a quel traffico, provare che cosa significa andare in giro senza sentirsi un bersaglio, un ostacolo, una seccatura o più semplicemente un povero sfigato che se va in bicicletta é perché non si può permettere un motore sotto il culo...