domenica 18 aprile 2010

Cinelli Mash



Prima era il Vigorelli. Poi fu il Mash (ci provarono anche con il Gazzetta ma la sensazione é che non ripeteranno il successo...).

Io li osservo entrambi da quando sono usciti ma non riesco a capire: Qual'é il fascino nascosto dietro a queste due biciclette? Non sono meglio di tanti altri telai e rispetto a certe produzioni artigianali non c'è paragone mentre i prezzi sono comunque più o meno allineati (il Mash solo telaio viene via a 750 neuri, mica noccioline!!)

Quindi che cos'é che ha portato questi mezzi a varcare la soglia della categoria "buon prodotto" per entrare nel mito?

A me personalmente il Mash non dispiace ma montarlo con i componenti che dico io significherebbe portare la soglia del "prodotto finito" ad oltre duemila euro... ragazzi stiamo parlando di una fissa in alluminio di produzione industriale in serie eccheccazz perdiana!!

Basta guardare la "cura" con la quale sono state fatte e rifinite le saldature dei tubi... ho visto roba arrivata dalla Cina da Taiwan che era meno grezza!

Allora succede che o uno si svena per il telaio e poi può contare su una serie di componenti usati/di recupero (come sembra essere il caso per il ciclo in foto), oppure finisce per doverci picchiare dentro roba in stile "Lasco" per risparmiare vanificando la maggiore spesa necessaria ad acquistare il Cinellone...

E tutto questo perché la livrea del mostriciattolo l'ha inventata un ammericano famoso? Mavaccag a mio modestissimo parere il Cinellone non vale i soldi che ti estirpano per averlo; con una somma inferiore si trovano telai progettati in Italia ed assemblati a mano da telaisti italiani in quantità limitate e spesso anche numerate (Riding In Circle, Dodici, Carlà, [AB] anyone?).

Chiunque abbia provato a poggiare le chiap fare un giro su una bicicletta di questo tipo ha compreso la differenza...



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