lunedì 14 marzo 2011

domenica 6 marzo 2011

Freno sì/Freno nò - Le confessioni di un ciclista pentito

When
the spirits are low, when the day appears dark, when work becomes monotonous, when hope hardly seems worth having, just mount a bicycle and go out for a spin down the road, without thought on anything but the ride you are taking.
Sir Arthur Conan Doyle

Credo che questa frase da sola rappresenti in modo mirabile l'essenza del pedalare. Andare in bicicletta, vagabondare, perdersi fino a diventare uno con il mezzo, la strada, il panorama che sfreccia all'intorno.

Esiste una categoria di ciclisti i quali dichiarano che per essere in simbiosi con il proprio ferro c'è un solo modo; ritornare cioé alle origini del pedalare quando non esistevano inutili orpelli quali il pignone su cuscinetto a sfera e i freni.
Codesti temerari viaggiano infatti a bordo di biciclette sulle quali la propulsione é garantita dalla trazione diretta sulla ruota mediante
catena e un pignone innestato sul mozzo. Tale sistema permette al ciclista di controllare con molta precisione il moto e la quantità di esso da trasferire alla ruota posteriore. Per questo motivo sono tanti coloro che trovano più agevole e sicuro frenare con la ruota posteriore invece di utilizzare la più consueta leva del freno.
Chi scrive però non condivide quest'ultima sensazione. Ho portato biciclette senza freni nel corso dell'ultimo anno e mezzo circa e in nessuna circostanza se non a bassissime velocità, mi sono
mai
veramente sentito a mio agio. Questo perché ero assolutamente cosciente che non sarei riuscito a frenare efficacemente nel caso in cui avessi dovuto fermarmi all'improvviso (la classica "inchiodata"). Ho tentato di raffinare la mia tecnica di frenata esercitandomi tantissimo ma non ho ottenuto risultati degni di nota anzi... la prima volta che mi é capitato di riprendere in mano una bici con i freni mi sono accorto immediatamente della differenza: Pedalavo veloce, fluido, rilassato e vigile ad un tempo; ero perfettamente padrone del mezzo e di me stesso e potevo fare qualsiasi cosa e andare dovunque senza problemi. In breve ero tornato ad essere tutt'uno con la mia bicicletta e ora finalmente ero di nuovo io che portavo in giro lei e non il contrario.

Da allora tutte le mie biciclette hanno il pignone fisso ed uno oppure due buoni freni perché le mode che vogliono la bicicletta "fissa" e "brakeless" passano ma la salute, se la si sa curare, rimane.

martedì 1 marzo 2011

E ora... POLEMICAAAAA!!!!!!

Evviva! Dopo quasi quattro anni e un migliaio di post mi permetto il lusso di aver trovato un'ottimo motivo per fare un po' di POLEMICAAAAA!!!!!!

Dunque: Si é appena concluso il NABHS 2011. Ricordo che all'evento hanno partecipato anche telaisti italiani di nessuna importanza quali Pegoretti, Tommasini, Zullo e last but not least l'emergente Legor Cicli che ha fatto poche cose ma buone.

Ora se mi fate la cortesia di andare qui poi quando tornate da queste parti mi dite se anche voi avete notato qualcosa di strano?

Ok non resisto ve lo dico subito io che cosa c'é di strano in quella pagina: Tra i vincitori delle varie categorie del NAHBS non figura nemmeno uno dei succitati italiani, nemmeno una menzione chessò... una laurea honoris causa  al Pegoretti per essere stato uno di quelli dai quali questi cowboy hanno imparato che cos'é una bicicletta che se non era per noi a quest'ora andavano ancora a cavallo con il cappellone texano...

A vedere quella pagina con tutti quei bietoloni sorridenti davanti alle loro opere d'arte che qualsiasi telaista italiano farebbe uguali-uguali se non meglio mi é venuta sù una rabbia... "stai a vedere" mi son detto "...che prima di ottenere il premio a questi gli é stato chiesto un documento d'identità...".

VERGOGNA!! Questo é razzismo culturale!! Sono indignato!!

Eh? Cosa?

Ah....

Hum... Mi dicono che la sigla NAHBS é un acronimo (??) delle parole North American Handmade ecc. ecc. e che quindi il concorso é aperto ai telaisti North American ovvero nordamericani. Tutti possono partecipare allo show in quanto "vetrina" per i prodotti ma che i premi vanno solo a coloro che lavorano sul territorio... err...

Ok. Ma é una VERGOGNA lo stesso!! Razzisti!

oh...




Ma poi come fai a non dargli nessun premio ad un uomo così?